Il buongiorno si vede da Meleta. Ed è splendente.

solidarieta

Corre la notte nella contea di Meleta, una notte che sembra ogni giorno più lunga e non lascia dormire ma permette di riposare la mente.
La Coop mette in vendita promozionale prima la birra Heineken e poi l’italiana Peroni, il Favi fa incetta di scorte ma tuttavia il suo pensiero non si ferma neanche di fronte a cotanto benessere luppolico.

Sono giornate intense, dense di preoccupazioni, c’è la nostra amata patria messa in ginocchio da una pandemia che ha scelto di colpire duramente l’Italia e tutti noi siamo chiamati a vivere e pensare in funzione del bene comune, del nostro vicino di casa, del prossimo.

Come sempre dovrebbe essere.

Ho letto, visto e sentito di tutto e di più riguardo a questa situazione: sia da parte delle istituzioni preposte al nostro benessere fino ad arrivare all’ultima ruota del carro che sprigiona sentenze on line nascondendosi dietro la tastiera di un computer.

Ma non è questa la sede per approfondire questi dibattiti e nemmeno per descrivere quello che sta succedendo adesso.

Questo vuole solo essere un messaggio di speranza e di fiducia.

Nel genere umano. Perché a Meleta ci crediamo veramente.

Ed allora quando tutto questo bailame sarà finito ricordiamoci di questi momenti di paura, solitudine, di isolamento forzato per tirare fuori il meglio della nostra umanità.

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Meleta, maggio 2020.

“Oggi a Meleta è arrivata una famiglia siriana. Sono scappati dalla guerra per cercare di regalare ai propri figli quella serenità che in patria non hanno da decenni. Tutta la nostra comunità si è mobilitata per farli sentire come a casa loro”.
Siamo solidali e rispettosi delle differenze di lingua, cultura e religione accogliendo a braccia aperte chi sogna una vita migliore e si adopera per conquistarla.

“Oggi alla Conad di Meleta una signora anziana era dietro di me alla cassa ed aveva acquistato un mucchio di prodotti. Io venivo da otto ore di lavoro ed ero stanco. Ho aspettato che la cassiera gli facesse il conto e poi le ho chiesto se aveva bisogno di una mano per portare la spesa a casa”.
Facciamo piccoli gesti, tutti i giorni, per aiutare il prossimo.

“Oggi a lavoro eravamo tutti in tensione per alcune scadenze che pressavano forte il nostro modus operandi. Sono volati dei vaffanculo, la tensione si tagliava a fette ma alla fine siamo riusciti a collaborare al meglio e tutto si è risolto. Nessuno è stato il salvatore della patria, tutti siamo stati fondamentali”.
Qualsiasi lavoro tu faccia, sii orgoglioso e corretto.

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Potrei andare avanti ad oltranza ma credo che il messaggio sia abbastanza chiaro.

E’ notte.

Il cane Franco se la dorme beato e fondamentalmente lo invidio nella sua tranquillità che gli permette un sonno profondo.

Devo imparare tanto da lui, lui che quando torno a casa dopo una giornata di lavoro mi salta addosso come se non mi vedesse da un anno. Lui che scodinzola facendo vento con la coda e che con i suoi occhioni mi dice: “giochiamo?” e subito dopo “ti voglio bene”.

Lui mi insegna.

Mi insegna quello che è l’amore puro ed il bellissimo sentimento del voler bene. Da qui dobbiamo ripartire, anzi, da qui dobbiamo imparare a volare, dai rapporti interpersonali che vanno curati giorno dopo giorno con la medicina della correttezza, della spontaneità, della bellezza d’animo. A qualunque costo.

Questo periodo ci insegnerà tanto, sono sicuro.

Meleta, dove tutto è possibile.